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Associazione Culturale di promozione sociale "E` TUTTA SCENA!"

presenta:

Processo a Dio

di Stefano Massini

“Processo a Dio” è un dramma del 2005 scritto da Stefano Massini. Se Dio esiste, perché la Shoah? Come si può conciliare il Bene assoluto con il male estremo? Ha ancora un senso invocare l'Onnipotente che ha permesso lo sterminio di milioni di innocenti? La Shoah non è un episodio fra tanti, bensì l'Evento che discrimina tra un prima e un dopo e che costringe a ripensare radicalmente lo stesso concetto di Dio: Giobbe leva nuovamente la sua domanda, ma il cielo resta muto. Domande che fanno nascere altre domande a cui è difficile dare risposte. Domande che si pone il giovane drammaturgo Stefano Massini nel suo Processo a Dio dove immagina che alla liberazione del campo di Maidanek un'internata, l'ex attrice Elga Firsch fieramente adirata con Dio, decida di fargli un processo davanti a due saggi, a un rabbino, al giovane figlio del rabbino e a un SS carnefice e testimone. Un testo che è anche un entrare nella lucida determinazione dello sterminio, in un'orrenda macchina messa in moto per razzismo, odio dell'uomo per l'uomo, tra silenzio di massa e indifferenza di massa. E’ un processo emotivamente squassante nel quale tra le cinque accuse lanciate da Elga contro l'Onnipotente che ha sconfessato anche i sacri testi, tra le deboli repliche del rabbino e la sprezzante volgarità dell'ufficiale delle SS fino a ieri un dio col potere di vita e di morte, si fa strada la verità storica, cifra su cifra, prova su prova, di una vergogna senza pari. Alla fine, l'unica sentenza possibile è quella dell'uomo sull'uomo. Claudia Zarini è alla prova con un personaggio, quello di Elga, di grande tensione: il suo mondo è andato in frantumi, le resta l'urgenza di conoscere fino in fondo la verità, la sua «rabbia», il suo sgomento. Con lei Christian Licameli nei panni del nazista, Berto Barbieri in quelli del giovane e “dritto” Adek Biederman, Giorgio Pompei in quelli del rabbino, Francesco Zannoni e Mario Parisini in quelli di due anziani saggi. Uno spettacolo di forte tensione etica che costringe a chiedersi: dov' era l'uomo mentre venivano con scientificità e metodo uccisi milioni di innocenti, dov' è l'uomo oggi quando si nega la Shoah? Processo a Dio è un modo per essere «messaggero dei morti fra i vivi», come ha definito se stesso Elie Wiesel, perché con l'oblio e le negazioni non si aggiungano altre vittime. Regia di Giorgio Pompei per l’Associazione di Promozione Sociale “E’ Tutta Scena!”

07/04/2022 21:00:00 teatro 'Giovanni Paolo II Attore' Roma (RM)*

08/04/2022 21:00:00 teatro 'Giovanni Paolo II Attore' Roma (RM)*

09/04/2022 21:00:00 teatro 'Giovanni Paolo II Attore' Roma (RM)*

10/04/2022 18:00:00 teatro 'Giovanni Paolo II Attore' Roma (RM)*

04/05/2022 11:20:00 teatro 'Teatro della Scuola Media Schweitzer' Roma (RM)*

28/01/2023 21:00:00 teatro 'Giovanni Paolo II Attore' Roma (RM)*

29/01/2023 18:00:00 teatro 'Giovanni Paolo II Attore' Roma (RM)*

26/01/2024 10:00:00 teatro 'Teatro della Scuola Media Schweitzer' Roma (RM)*

26/01/2024 21:00:00 teatro 'Giovanni Paolo II Attore' Roma (RM)*

27/01/2024 18:00:00 teatro 'Giovanni Paolo II Attore' Roma (RM)*

Cast:

BERTO BARBIERI nella parte di ADEK BIEDERMAN

Figlio del Rabbino Nachman, è la rappresentazione plastica di un popolo che esce dai campi con un forte desiderio di riaffermazione e di rivalsa che incarna la storia poi di Israele. Adek è Israele che sta per nascere, rappresenta il futuro

CHRISTIAN LICAMELI nella parte di CAP. RUDOLF W. REINHARD

Capitano delle SS, ultimo nazista nel campo di Majdanek. Incarna dunque non solo se stesso ma simboleggia interamente il male e l’autore pone la scelta non sulla sua colpevolezza o meno, ma sulla sua responsabilità. L’autore delle nefandezze è certamente lui, ma lui è la prova del fatto che uomo e Dio si sono allontanati. Dio in lui non c’è. Umanità in lui non c’è. L’autore lo usa per determinare se sia l’uomo (quindi lui) ad essersi allontanato da Dio, o se sia stato quest’ultimo ad aver abbandonato gli uomini. Il fatto che lui sia impotente alla mercé delle volontà dei suoi carcerieri in qualche modo rovescia la realtà precedente proponendo il tema delle vittime che rischiano di divenire carnefici e dei carnefici che divengono vittime.

MARIO PARISINI nella parte di MORDECHAI COHEN

Uno dei due sopravvissuti al consiglio dei 20 saggi della comunità ebraica di Francoforte. Nel campo si occupava di tenere pulite le divise e gli stivali dei carcerieri, lui, un insegnante di storia ebraica. Carattere molto diverso da quello di Solomon, ma con la stessa dirittura morale. A differenza dell'amico però ha una più grande difficoltà a mediare e adattare leggi e regole alla situazione anomala che vive. Personaggio positivo e non scontato.

GIORGIO POMPEI nella parte di RAB NACHMAN

Rabbino della comunità ebraica di Norimberga, veste il ruolo di difensore di Dio ma è messo in grave difficoltà dalle prove terribili e disumane che saranno presentate al processo. Nel campo ha perduto un figlio e la moglie. Unico sopravvissuto della sua famiglia, il figlio Adek. Fare il rabbino, il rappresentante di Dio presso la sua comunità in un campo di concentramento è una prova quasi impossibile, qui resa ancora più difficile dalla costante preoccupazione di non perdere anche l'unico figlio che gli è rimasto. Accetterà di vestire i panni del difensore di Dio consapevole che non ci sarebbe altrimenti futuro.

FRANCESCO ZANNINI nella parte di SOLOMON BOROWITZ

Uno dei soli 2 sopravvissuti al consiglio dei 20 saggi della comunità ebraica di Francoforte. Nel campo ha perduto figli, nipoti, congiunti e amici eppure conserva intatta la sua dirittura morale e la sua integrità umana. Uomo giusto e caritatevole, guiderà il processo con il rigore ma anche la flessibilità che sarà utile a tutti per riuscire a superare questo momento. In fondo è lo stesso ruolo che aveva prima della guerra e che è parte della sua natura.

CLAUDIA ZARINI nella parte di ELGA FIRSCH

Ex attrice teatrale nella Francoforte prebellica, ha vissuto momenti terribili nel campo di Majdanek e ora, furiosa con Dio e con gli uomini, vuole giustizia e mette in piedi il processo nel quale intende ottenere giustizia ai torti ed alle promesse disattese da parte di Dio. Nel camp ha perduto la madre e molta della sua vita e non riesce ad immaginare una rinascita senza aver prima regolato i conti. Personaggio che rappresenta perfettamente il paradosso del "male in un mondo a immagine di un Dio onnipotente". Dominata dal rancore ha bisogno di trovare un colpevole per ricominciare la propria vita.

Regia:

GIORGIO POMPEI

 

Video:

Sabato 9 aprile 2022

18 mesi a Majdanek - Impressioni degli attori su Processo a Dio

Lettera di una prigioniera letta da Enza Caramanico

Lettera di un prigioniero letta da Luciano Bosi

Processo a Dio 10/04/2022

28/01/2023 teatro Giovanni Paolo II Attore

27/01/2024 teatro Giovanni Paolo II Attore