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Associazione Culturale di promozione sociale "E` TUTTA SCENA!"

presenta:

7 Minuti

di Stefano Massini

Atto unico di Stefano Massini del 2015 racconta di una azienda tessile che viene acquisita da una multinazionale estera. La nuova proprietà sembra intenzionata a non effettuare licenziamenti ma chiede alle operaie di firmare una particolare clausola che prevede la riduzione di 7 minuti dell'orario di pranzo. Lo sviluppo del dibattito fra le operaie porterà ognuna di essa a una fase di profonda riflessione, arrivando fino a mettere l’una contro l’altra durante la fase di approvazione della nuova clausola del contratto di lavoro. Le vite delle protagoniste, con le proprie travagliate vicende personali, simboleggiano le difficoltà verosimili e riscontrabili nell’ambiente lavorativo contemporaneo, quali la mancata denuncia di molestie sessuali sul posto di lavoro (ad opera del datore), la disabilità, la maternità, il mantenimento della famiglia con uno stipendio da operaio e la difficoltà di rifiutare restrizioni a quelle libertà che spettano di diritto sul posto di lavoro a causa della paura del licenziamento. Lavoro, donne e diritti, per dare voce e anima a undici protagoniste operaie che raccontano le paure per il nostro futuro e per quello dei nostri figli, le rabbie inconsulte e le angosce che situazioni di precarietà lavorative possono scatenare. Massimo Bastone dirige un cast di sole attrici in questo “dramma proletario” scritto da Stefano Massini per riflettere sulla dignità del lavoro, sui diritti acquisiti e sull’importanza di non perderli. Basato su un episodio realmente accaduto in una fabbrica francese, 7 minuti porta in scena il duro braccio di ferro tra le operaie tessili di Yssingeaux, nell’Alta Loira, e i nuovi dirigenti subentrati al controllo. Il fatto di cronaca risale al gennaio 2012 quando undici donne si riuniscono per decidere se accettare la riduzione di 7 minuti nella pausa. “Ci sono storie che ti vengono a cercare. Sembra che facciano davvero di tutto per essere raccontate, per essere scritte. Una di queste mi ha raggiunto e conquistato – commenta Stefano Massini – d’altra parte poteva passare inosservato quel braccio di ferro cosi spietato fra le dipendenti – tutte donne – di uno dei massimi colossi industriali francesi e i nuovi dirigenti subentrati al controllo? La storia delle operaie di Yssingeaux mi ha dato la caccia per vari mesi. Non potevo aprire un quotidiano o cliccare su una web-page senza trovarmi di nuovo davanti quei visi femminili, assortiti di ogni età, impegnate in una difesa epica – antica eppure modernissima – della propria dignità di lavoratrici. Ma in quale modo raccontare in teatro tutto questo? Il pretesto me l’ha fornito, come sempre, non il filone principale bensì uno dei tanti aneddoti di cui e costellata la drammatica trattativa di quei giorni: la lunga riunione del consiglio di fabbrica che doveva decidere se accettare o meno una rinuncia ai propri diritti acquisiti”.

26/11/2021 21:00:00 teatro 'Giovanni Paolo II Attore' Roma (RM)*

27/11/2021 21:00:00 teatro 'Giovanni Paolo II Attore' Roma (RM)*

28/11/2021 18:00:00 teatro 'Giovanni Paolo II Attore' Roma (RM)*

03/12/2021 21:00:00 teatro 'Giovanni Paolo II Attore' Roma (RM)*

04/12/2021 21:00:00 teatro 'Giovanni Paolo II Attore' Roma (RM)*

05/12/2021 18:00:00 teatro 'Giovanni Paolo II Attore' Roma (RM)*

02/04/2022 21:00:00 teatro 'Giovanni Paolo II Attore' Roma (RM)*

03/04/2022 18:00:00 teatro 'Giovanni Paolo II Attore' Roma (RM)*

19/11/2023 18:00:00 teatro 'Teatro Santa Maria Regina Mundi' Roma*

25/11/2023 18:00:00 teatro 'Giovanni Paolo II Attore' Roma (RM)*

26/11/2023 18:00:00 teatro 'Giovanni Paolo II Attore' Roma (RM)*

23/01/2024 21:00:00 teatro 'Ghione' Roma*

Cast:

MARIA AMATO nella parte di MARIA

Operai in grande crisi economica disposta a tutto pur di mantenere il lavoro

DEBORA BIFARETTI nella parte di DEBORA

Ex operaia diventata impiegata a seguito delle "promozione" ricevuta dopo l'incidente avvenuto in fabbrica che l'ha resa paraplegica. Ha accettato il suo destino, è dolce e vuole bene al suo gruppo di colleghe e amiche, ma diffida dei capi che già una volta l'hanno raggirata.

VALENTINA CALABRESI nella parte di VALENTINA

Valentina è un personaggio pragmatico, rude e determinato con una comunicazione schietta e diretta in cui il sarcasmo, spesso, accende la miccia di botta e risposta con le altre colleghe operaie. In quasi tutta la narrazione si aggrappa al suo senso pratico per portare avanti le sue idee anche con veemenza. Tuttavia è proprio questa concretezza estrema che dapprima si scontra con il no di Bianca a capovolgere, solo sul finire, quella che è la sua percezione della realtà e dunque il suo voto finale, come una sorta di illuminazione. Nel monologo che rivolge a se stessa, alle colleghe operaie finanche al pubblico stesso, sferza la coscienza comune a ricercare e perseguire quello che è il senso di giustizia universale e soprattutto di dignità dell'essere umano, che dovrebbero andare sempre e comunque aldilà del proprio piccolo tornaconto.

LUISA CANNETO nella parte di LUISA

Giovane operaia con una precedente esperienza di licenziamento, freme ed è ansiosa, quasi angosciata, dall’estenuante attesa. In balia di un conflitto che si muove tra il desiderio di conoscere l’esito del consiglio dei capi, legato al cambio gestione, e il terrore di scoprirlo. La precedente esperienza di licenziamento in un’altra fabbrica, nella quale avvenne un passaggio di proprietà a favore dei soci stranieri l’ha molto turbata, portandola a nutrire verso questa categoria un forte risentimento e il timore di essere nuovamente sbattuta fuori. Questa paura la anima fortemente, portandola a dubitare persino del gruppo. Il desiderio di restare, di avere un lavoro, la sopraffà tanto da non permettersi di esplorare le diverse ragioni e le possibilità, fino, forse, a pagare con i propri diritti.

ENZA CARAMANICO nella parte di ENZA

Negli spettacoli del 2 e 3 aprile è molto preoccupata della sentenza che sta per avere dai nuovi soci stranieri, perché ha già vissuto un licenziamento. Va contro le sue compagne mettendo da parte la sua dignità e non provando minimamente a lottare in nessun modo. Ha tanta rabbia e paura di tornare ad una vita di stenti che è pronta ad affrontare qualsiasi condizione, pur di lavorare.

MARTINA CARDILLO nella parte di SARA'

Negli spettacoli del 2 e 3 aprile è la Giovane operaia musulmana in un qualche modo allieva di Bianca

SERENA CIALFI nella parte di SARA'

Giovane operaia musulmana in un qualche modo allieva di Bianca

GIULIA CORGIAT MECIO nella parte di GIULIA

Giulia è un personaggio complesso, dalle mille sfumature di frustrazione: incapace di gestire ed esprimere le emozioni, esplode con violenza. Non è cattiva. Sotto la scorza dura è la più debole di tutte. Più che del lavoro, ha bisogno del gruppo: esso è il suo spazio di socialità, il suo modo per vivere le relazioni umane (anche se in modo disfunzionale). Giulia è un personaggio bellissimo perché insulta, ridicolizza, minaccia, si agita, mena ma nasconde un’anima di cristallo, pronta ad andare in frantumi alla prima difficoltà.

ILARIA LA FRANCA nella parte di ILARIA

Impiegata 19enne che sta impostando la sua vita e cui il lavoro serve più che mai

JESSICA LA ROSA nella parte di JESSICA

Giovanissima operaia figlia di Loredana

LOREDANA PADOVANI nella parte di LOREDANA

Operaia amica di Bianca da 30 anni

STEFANIA PALLOTTI nella parte di BIANCA

operaia in fabbrica da 30 anni, 30 anni che l'hanno resa dura e diffidente. Una leader silenziosa ma combattiva. Quando i nuovi proprietari della fabbrica per non dover procedere ad una riduzione del personale chiedono di rinunciare a SOLI 7 minuti della pausa pranzo, si rende conto, a poco a poco, che quella richiesta non è un regalo ma la negazione di un diritto. Difficile convincerli tutte soprattutto perché spaventate dal rischio di essere licenziate. Tra dubbi e diffidenze Bianca si dimette da portavoce del consiglio di fabbrica ma nonostante questo la maggioranza delle operaie si è convinta che rifiutare la proposta dei nuovi proprietari è l'unico modo per difendere la propria dignità.

MARINA PEDINOTTI nella parte di AMINA

Operaia bosniaca molto diffidente e sospettosa. Amina vive in Italia da 15 anni, ha vissuto l'esperienza della guerra nella ex Jugoslavia che l'ha segnata profondamente. È una persona diffidente, che ha conosciuto la paura a causa della brutalità degli uomini. Il suo bisogno di stabilità la porta ad appoggiare il piano di ristrutturazione dei nuovi padroni, pur di non perdere il lavoro e la normalità della quotidianità

GLORIA PROSPERI nella parte di GLORIA

Giovanissima operaia figlia di Loredana

SARA TERRANOVA nella parte di SARA

Giovane operaia musulmana in un qualche modo allieva di Bianca

CLAUDIA ZARINI nella parte di AMINA

Operaia bosniaca molto diffidente e sospettosa. Amina vive in Italia da 15 anni, ha vissuto l'esperienza della guerra nella ex Jugoslavia che l'ha segnata profondamente. È una persona diffidente, che ha conosciuto la paura a causa della brutalità degli uomini. Il suo bisogno di stabilità la porta ad appoggiare il piano di ristrutturazione dei nuovi padroni, pur di non perdere il lavoro e la normalità della quotidianità

Regia:

MASSIMO BASTONE

 

Video:

Spettacolo del 5/12/2021

26/11/2023 teatro Giovanni Paolo II Attore

23/01/2024 teatro Ghione